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Visualizzazione dei post da novembre, 2016

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Ride, eat, sleep, repeat

Non è che la bicicletta insegni dei valori, anzi, questo è il miglior ambiente dove i giovani possono imparare a bestemmiare, ad essere scaltri, cattivi, disillusi ed un po' meno altruisti; addirittura, purtroppo, in alcuni casi di fronte al famoso bivio dove a 19 anni in tanti ci siamo trovati scelgono la deviazione sbagliata.  La bicicletta però insegna che un gesto ripetitivo, noioso, continuo può diventare sublime. Essere premiati per la costanza, per l'impegno e per il sacrificio, questo è il più grande insegnamento che uno sport, un lavoro o un genitore possa dare.

Medici credenti

Sarà certamente un mio problema ma tendo a non fidarmi dei cuochi magri, dei personal smilzi, dei dietologi grassi, dei promotori in utilitaria, dei preti in mercedes, dei ciclisti con le braccia muscolose, dei pizzaioli non meridionali ma soprattutto, caro Gandalf, dei medici che infoiati parlano di Dio. Con mutato rispetto.

Family day

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Tutta questa attenzione alle manifestazioni sessofobe ha distratto l'attenzione dei media dalla mia protesta volta al togliere l'affidamento dei figli a quelle coppie eterosessuali obese, per esempio, che portano i figli nei fastfood, oppure quelle che insegnano loro la violenza, l'accidia, l'ignoranza e l'intolleranza.

Il bresciano

Noi vogliamo correre

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Ogni qualvolta che un ciclofallito viene beccato per doping ecco che un Pulitzer del Web (tendenzialmente un ex ciclista represso) spara articoli sul fatto che bisognerebbe rendere le GF non competitive, oppure cronometrate (udite udite solo in salita), oppure, addirittura, eliminare le gare in circuito.  Per sostenere l'assurda tesi ovviamente lanciano fango e sospetti anche su chi, con impegno e fatica, riesce a piazzarsi qualche volta nei primi. Il motto "i ciclisti sono tutti dopati" riecheggia in tutto il web (tranne Pantani ovviamente... siccome siamo cattolici tra qualche anno risulterà essere stato l'unico non dopato degli anni 90).  Ecco che una parte dei cicloamatori plaudono alla tesi sentendosi sollevati ed affrancati e condividendo l'articolo cacciaclick di turno. Questi "giornalisti" trascurano il piccolissimo, microscopico dettaglio che  NOI VOGLIAMO CORRERE.  Cari Enzo Biagi virtuali pensate che ci obblighino a gareggiare? O forse

I nuovi autunni

Così, a occhio e croce, sta roba del surriscaldamento globale la ma somea na figada.