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Visualizzazione dei post da 2019

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Mercedes

Nella florida e rigogliosa fauna provinciale bresciana, abbonda il Popularis Paesano Mercedes.  Passerei ore a osservarne il pavoneggiarsi atto al tentativo d’accoppiamento con un altro comune animale: la Troyas Pecunia Captator. Colori, mantelli leopardati, tacchi, profumi e atteggiamenti grotteschi si intrecciano in un vorticoso climax che porta sempre ogni dialogo al quantificare in termini economici cene, vestiti, viaggi.  Loro e i di loro imitatori di rango inferiore sono una razza molto interessante, quasi sempre, assurdamente, convinti d’essere invidiati.  Il contatto prolungato è decisamente nocivo per la salute dell’anima ma purtroppo hanno preso a frequentare in modo massivo i posti dove amo ristorarmi. O son forse io?  Vi lascio questo testamento biologico dunque: abbattetemi casomai tentassi di varcare le soglie di Bonera.

Fede part time

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Fulgido esempio di liquidità spirituale sono le scarse starlette della tv italiana che, con disinvoltura, incuranti dell’età annullata da esperti chirurghi, passano dalla copertina di riviste spazzatura con tetta a vista strizzata in corsetto 700esco all’accollata dichiarazione di fede in Dio su Famiglia Cristiana (altra rivista spazzatura). Solo i politici possono fare peggio.   

To dope

Alle gare di pesca amatoriali gli stratagemmi per vincere sono infiniti. Algorelle nascoste nella canna o trote imboscate nei cespugli il giorno prima e poi dichiarati pescati; piombo o acqua infilato a forza nella bocca del pesce pescato; botta al pesce morto per allungarlo; acqua nel nodo del sacchetto da consegnare ai giudici... in sostanza non esiste uno sport onesto e uno disonesto... esistono persone di merda (molte) e altre no. Decidi che tipo di persona vuoi essere. Ogni giorno.

COSA FAI PER PRANZO? - Jeff Giles - The New York Times USA

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Manager di Chase Manhattan Bank in una sala da pranzo executive a New York. 19 ottobre 1972. Jack Manning/The New York Times   Uno sguardo vintage per allontanarsi dal lavoro (come al solito) per mangiare un boccone. Se la pausa pranzo non esistesse, dovremmo inventarla. Lo sappiamo perché non c'era e l'abbiamo inventata. Come molte cose in America, la pausa pranzo è stata epicamente mercificata e feticizzata. Sappiamo da secoli che siamo ciò che mangiamo. Il pranzo (poiché intrecciato con la nostra vita lavorativa e quindi con le nostre finanze e le nostre ambizioni) ha ispirato alcune altre nozioni corollarie: Siamo DOVE mangiamo, chi FREQUENTIAMO durante il pranzo, chi invece EVITIAMO, quanti MARTINI vengono ordinati, se ce ne sono, e se siamo noi quelli che devono pagare il CONTO. Non c'è esercizio di team-building migliore di un pasto condiviso. Qui, gli attivisti di East Harlem trasformano la scrivania di un membro dello staff in un tavolo da pranzo comune. 7

IL NOSTRO EVERESTING - Flandres Love

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E' stata una giornata magnifica. E lunghissima. La manifestazione: E' inserita in una massacrante "gara punti" a tappe interna denominata Petti Cup che il prossimo anno apriremo a tutti. L'everesting-Brescia ne è soltanto tassello. La Petti Cup è un ritorno all'origine perchè incarna il vero spirito Flandres che forse in questi anni abbiamo necessariamente trascurato per far crescere quel meraviglioso e fruttuoso progetto che è "Sportland-FL Squadra Corse" (campioni italiani FCI sia su strada che nelle crono-squadre e tante, tante altre soddisfazioni). Alle 4 di mattina sono partito da casa per raggiungere in bicicletta gli aspiranti everester. Nei giorni precedenti abbiamo organizzato: - i pacchi gara - cappellino e calze FL, barretta, manicotti offerti da Sporland - (a proposito molti non li hanno ritirati ricordiamo che ne hanno diritto tutti coloro si siano registrati entro le 8 di mattina e, in veste di riconoscimento, a co

Patti chiari

La polizza assicurativa è un contratto che al momento della sua stipula è ricco di (fortunatamente) improbabili e scaramantici “se” e “ma”.  Al momento della richiesta della copertura invece saltano fuori un sacco di “forse” e “non proprio”.

LA DIPENDENZA DA SERVIZI ELETTRONICI - Oliver Bukerman - The Guardian UK

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Avete sentito parlare delle nuove startup che stanno rivoluzionando l’industria dei matrimoni? Probabilmente no, in realtà, perché come ha riferito il sito statunitense Vox qualche giorno fa, l’industria dei matrimoni ha dimostrato quanto siano frustranti i tentativi di rivoluzionarla.  A prima vista la cosa appare sconcertante:  come è possibile non fare soldi in un settore che ha un giro d’affari annuale di quasi 200 miliardi di euro e che abbonda di coppie innamorate e senza preoccupazioni di spesa?  Eppure non esiste ancora una “Uber per i matrimoni”. Il motivo è illuminante, e il modo migliore per capire come la moderna economia tecnologica ci sta cambiando, sul piano psicologico, è osservarne i fallimenti.  Dal punto di vista della Silicon valley i matrimoni presentano due grossi inconvenienti. Il primo è che avvengono in luoghi fisici (e le persone vogliono davvero che questo elemento funzioni: la cornice dell’evento rappresenta di solito, e di gran lunga, la singo

Immigr-nation

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Rocky una lacrimuccia me la fa sempre versare.  La poetica decadente di un film che ha avuto il coraggio, al pari della “Febbre del sabato sera”, di mostrarci la vita suburbana nelle periferie delle metropoli. Prima di diventare epopea yuppie e filorepubblicana in tipico canone 80s Rocky I, Il e la SatNightFever dipingono il vero “sogno americano” dove i protagonisti sono rozzi figli di immigrati italiani ai quali, nonostante l’evidente ghettizzazione, è stata data una possibilità. Gli USA senza gli ignoranti, spesso delinquenti e cafoni italiani non sarebbero la nazione che si vantano di essere. Stallone e Travolta, Rocky e Manero.  E poi Coppola, Di Caprio, Marciano, Sinatra, Di Maggio, Giuliani, Ciccone, De Niro, Scorsese, Capra, Buscemi, Belusci... ma anche Capone, Ponzi, Gotti, Luciano, Merlino, Gambino... f igli di immigrati.

IL PRINCIPE DI SOLOMEO, L'IMPRESA UMANISTICA DI BRUNELLO CUCINELLI - Rebecca Mead - The New Yorker USA

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La prima volta che sentii parlare Brunello Cucinelli della sua omonima azienda, fiore all'occhiello del vero Made in Italy, restai folgorato, letteralmente. Cercai quante più notizie potevo e sentii il viscerale bisogno di far parte di quell'impresa. Quando sento questi bisogni acquisto dall'azienda ma, valutato il prezzo dei suoi capi, mi costò molto meno comprare un piccolo pacchetto di azioni; le quali nonostante l'orrendo periodo borsistico italiano, negli anni dello spread pazzo, con mia sorpresa, si rivalutarono. E' un uomo talmente carico di entusiasmo e buoni propositi da sembrare talvolta una caricatura. Erede di illuminismo imprenditoriale di Olivettiana memoria, appassionato divoratore di libri (ne dichiara circa 12 a settimana acquistati, regala libri ai dipendenti e il dono di nozze alle figlie per il matrimonio sono stati 1000 libri a testa), si definisce Benedettino e "custode". Di seguito traduco un bellissimo (e disincantato) articolo ap