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LA CREATURA - a short story by Rigonondorme

LA CREATURA
a short story by Rigonondorme



. DIARIO DI BENJAMIN SILVER – Ultimo paragrafo 

Sono ormai poche le zolle che “La Creatura” non controlla. 
Siamo relegati in questa parte di mondo e, ormai, non sappiamo neppure che anno sia. 
Viviamo d’espedienti e delle poche risorse che la natura ci offre, lontani dai cieli di fumo sotto cui siamo cresciuti e dai terreni che, “La Creatura”, decise di contaminare. 

Siamo una comunità multietnica, poliglotta per necessità, unita nella speranza vana di poter vivere serenamente i pochi mesi che ci separano dall’inevitabile. Fummo proprio noi esseri umani a crearla centinaia d’anni fa. Ebbe, in origine, lo scopo di servirci e di unirci; solo secoli dopo divenne divinità, che forse dovesse mediare la carenza, sempre più diffusa, di fede religiosa - conseguenza inevitabile del progresso? 

Di fatto, “La Creatura”, differiva per tangibilità dagli idoli religiosi. Regalò ai suoi inventori (e a qualche generazione posteriore) dei miracoli concreti e straordinari: diede un anticipo di vita eterna, ai suoi discepoli, attraverso sogni e progetti d’ambizione smisurata la cui realizzazione, Lei, permise; 
la prosperità dei popoli che abbracciarono la sua dottrina crebbe ad una velocità impossibile, eliminò gran parte delle malattie, prolungò la vita media in modo inaspettato, moltiplicò in modo innaturale tutte le di loro risorse alimentari, li rese militarmente invulnerabili, donò la splendida sensazione di libertà, di istruzione per tutti e di riscatto sociale rimescolando quelle carte che davano fortuna solo per diritto di nascita. 

I sacerdoti che ne diffondevano la fede e ne professavano il culto potevano qualunque cosa. TUTTI BRINDARONO ALLA SUA VENUTA. La potenza e l’influenza della divenuta divinità penetrò, dapprima in punta di piedi poi in modo sempre più visibile, nel lavoro, nell’arte, nell’istruzione, negli alimenti, nella politica,... in tutto. 

Come ogni divinità pagana anche “La Creatura” dava, a scadenze, una dimostrazione di spietata violenza: ogni venti anni toglieva ciò che aveva così generosamente elargito, con il fine di tenere i mortali vigili ed attenti ai suoi bisogni. E le sue esigenze non tardarono a farsi sempre più pesanti. “La Creatura”, a differenza delle religioni sino a quel momento conosciute, si nutriva non di preghiere ma d’arrivismo, d’arroganza, d’avidità e d’invidia; non chiedeva una vita casta e priva di vizi, tutt’altro! 
Ogni giorno poteva essere vissuto, dai suoi funzionari, come fosse stato l’ultimo, avendo, al contempo, qualsiasi riconoscimento professionale, sessuale ed artistico. 

Il dilagare di droga, violenza, edonismo fratricida, noia e depressione non furono immediatamente a Lei ricondotti. I sacrifici umani, che già da molti anni le venivano offerti, divennero da mascherati ad accettati: interi popoli privati di risorse, di speranze o, addirittura, eliminati; o con Lei o contro di Lei, l’ultima delle divinità, quella che avrebbe presto spazzato via qualunque arbitrio umano. 

I sistemi di comunicazione sempre più elaborati presero gradualmente il posto di qualunque cultura antecedente “La Creatura”, l’assuefazione al modello rese accettabile anche la più assurda disuguaglianza tra i popoli. La divinità è onnipresente, non dorme. Negli anni il suo potere è cresciuto ad un punto tale da renderla inaccessibile persino a chi la inventò. 

I sacerdoti, che un tempo erano convinti d’averla ammaestrata, divennero semplici pedine arricchite nelle sue mani e si alternarono negli anni diventando capri espiatori di un sistema ormai fuori controllo. “La Creatura”, che noi umani un tempo chiamavamo semplicisticamente “Finanza”, si è rapidamente impadronita delle nostre coscienze, delle nostre conoscenze e della nostra libertà. Lei governa, noi ubbidiamo; lei vive, noi fingiamo di farlo. 

 Benjamin Silver

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